Minority Stress
Il concetto di Minority Stress è stato introdotto dallo psicologo sociale Ilan Meyer negli anni ‘90 per descrivere l'impatto negativo dello stigma, della discriminazione e della marginalizzazione sulla salute mentale delle minoranze, in particolare della comunità LGBTQIA+. Secondo Meyer, lo stress vissuto dalle minoranze sessuali e di genere non è solo il risultato di fattori di stress generali, ma deriva anche da esperienze uniche legate alla loro identità sociale. Questa teoria ha avuto un impatto significativo negli studi sulla salute mentale delle minoranze, fornendo una cornice teorica per comprendere le disparità nei tassi di ansia, depressione e rischio suicidario tra le persone LGBTQIA+ rispetto alla popolazione generale. Secondo Meyer (2003), il Minority Stress Model si basa sull'idea che le persone appartenenti a gruppi stigmatizzati affrontano una combinazione di stressori unici, che possono essere distinti in tre livelli. 1. Stressori distali: eventi di discriminazione, violenza, microaggressioni e stigma sociale esterno. 2. Stressori prossimali: interiorizzazione dello stigma, paura del rifiuto e non rivelazione dell’identità. 3. Strategie di coping e fattori protettivi: la presenza o meno del supporto sociale, resilienza e connessione con la comunità possono attenuare o peggiorare gli effetti negativi dello stress minoritario. Inoltre l'intersezionalità evidenzia come le persone appartenenti a più minoranze (culturale, religiosa) o uniscano fattori come neurodivergenze, sperimentino un carico di stress amplificato, poiché affrontano discriminazioni multiple e sovrapposte che interagiscono tra loro, intensificando gli effetti negativi del minority stress sulla salute mentale e fisica. Il Minority Stress Model di Ilan Meyer ha rivoluzionato la comprensione della salute mentale delle minoranze sessuali e di genere, evidenziando come lo stigma sociale abbia effetti concreti sul benessere psicologico e fisico. Per mitigare gli effetti del Minority Stress, è fondamentale promuovere strategie di intervento efficaci: supporto sociale e comunitario perchè il senso di appartenenza a una comunità protettiva riduce gli effetti negativi dello stigma; politiche antidiscriminazione e normative che tutelino le persone LGBTQIA+ possono ridurre l’impatto del minority stress; Mindfulness e tecniche di coping e interventi basati sulla Mindfulness e sull’Acceptance and Commitment Therapy (ACT) hanno dimostrato efficacia nel migliorare la resilienza psicologica.
Per approfondimento: Meyer IH. Minority stress and mental health in gay men. J Health Soc Behav. 1995 Mar;36(1):38-56. PMID: 7738327.
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